Descrizione
Rubesco Riserva Vigna Monticchio Lungarotti è elegantissimo, un vino rosso profondo e importante, rientrato nella classifica dei migliori rossi italiani 2023. Una grande riserva, da una zona di produzione storica.
Rubesco di Lungarotti è uno dei rossi più importanti dell’Umbria, in Vigna Monticchio è la sua parcella con l’esposizione migliore, da cui solo nelle grandi annate nasce questa riserva.
Prodotta sin dalla prima vendemmia di Rubesco, nel 1964 Vigna Monticchio è diventata presto il vino porta bandiera di Lungarotti.
Considerato tra i migliori rossi italiani, al pari dei Super Tuscan e dei Rossi Langhigiani, è una profonda e spettacolare espressione dell’Umbria rurale e delle sue bellissime colline, prodotto solamente nelle migliori annate.
L’uva Sangiovese, viene raccolta l’ultima decade di settembre a piena maturazione fenolica, la resa è molto bassa di soli 40 quintali per ettaro.
La fermentazione di Vigna Monticchio avviene in acciaio inox sulle bucce per 30 giorni circa, affina poi in botti da 50 ettolitri e in barrique di rovere a grana fine per circa 12 mesi, per sostare poi, 3 anni in bottiglia. Una cifra leggermente diversa dai canonici 30 giorni non trovate?
Non abbiate fretta, dimenticatelo in cantina, Vigna Monticchio dura anche 50 anni, se tenuto nelle condizioni più corrette.
Note di degustazione
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio Lungarotti è il rosso pieno, importante, un vino elegante ma dalla struttura imponente. Si presenta rosso rubino, profondo, al naso è bello complesso, mai un vino monocorda. Di marasca, di mora, e delicati sentori di violetta. Finale speziato e vagamente mentolato.
Abbinamento
Il vino rosso si abbina con le carni da sempre, e va bene, ma considerate Vigna Monticchio al pari di un Super Tuscan, il prezzo non è un indicatore in questo caso. Con cosa abbinereste un vino che non bevete mai? Con qualcosa che quasi certamente non mangerete spesso. Bene, abbinate Vigna Monticchio con la cucina internazionale più particolare. Vi suggeriamo, e vorremmo provarlo anche noi, con il filetto di manzo con pepe e senape giapponese. Delicato, ma decisamente speziato. Qualcuno obietterà chiedendo un piatto tradizionale: eccovi serviti Faraona alla Ghiotta.
