Capo Martino in Rotârs Jermann uvaggio misto di uve locali, uno dei vini più importanti della cantina.
Prende il nome dal colle dove sorge il vigneto acquistato nel 1991, nel pieno della zona collinare goriziana.
Un appezzamento di 7 ettari e mezzo, o poco più, in un punto già in uso durante la guerra come punto di osservazione militare.
Per lo più composto di marne e arenarie, di origine eocenica, in un substrato roccioso composito in dialetto locale detto “ponca”.
L’intero vigneto è stato rinnovato con le stesse varietà tra il 97 e il 2003, e le piante più vecchie oggi hanno quasi 25 anni.
Storia
Capo Martino in Rotars nasce da un idea semplice di Silvio Jermann vinificare un uvaggio delle diverse varietà locale, tradizionalmente alla maniera di suo papà Angelo.
Macerazione breve sulle bucce, fermentazione e affinamento nelle stesse botti di rovere per circa una decina di mesi e messa in commercio non prima di due anni dalla vendemmia.
Un vino tutto fuorchè semplice insomma.
Capo Martino nasce come “Piccolo sogno verso una Terra Promessa” per ricordare quello che fu il viaggio di Anton Jermann intrapreso ai primi del ‘900 da Bilijana a Villanova.
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Note di degustazione
Capo Martino in Rotars di Jermann è giallo luminoso, con faville dorate in corona quando lo si fa girare nel bicchiere.
Al naso è intenso, complesso, con note di frutta gialla tropicale e matura, l’invecchiamento in legno si esprime con note di fiori secchi nonché una velatura di vaniglia.
Scaldandosi, esce una mela verde e una nocciola, solo in fondo un tocco di fiore di ginestra.
In bocca è come passarsi un velluto sulla lingua, un equilibrio perfetto, aromatico, ma morbidino, persistenza lunghissima.
Abbinamento
La famiglia Jermann consiglia di provare il suo Capo Martino in Rotars con vellutata di ceci con i polpi saltati aromatizzati al rosmarino.
Una ricetta semplice, dallo spirito quasi mediorientale.